L'immaginazione guidata

L'immaginazione guidata è una tecnica in cui un operatore, agendo come moderatore e guida, fornisce alle persone un tema di lavoro immaginifico (come ad esempio un viaggio in treno, o una gita al mare) e una struttura narrativa generica del viaggio, così da consentire a tutti i partecipanti di sviluppare il proprio immaginario.

 

L’immaginazione guidata con musica è un processo in cui immagini, insieme ai simboli, alle emozioni, alle riflessioni sulla vita passata e futura, alle sensazioni, alle metafore e alle esperienze che trasformano, vengono evocate durante l’ascolto musicale.

Il metodo prevede l’uso di programmi preparati di musica classica utilizzati da un operatore che cerca, attraverso le parole, di portare l’attenzione degli ascoltatori sulle loro sensazioni ed emozioni. Queste risposte possono essere in forma di immagini, simboli, sensazioni, ricordi, metafore… gli ingredienti del processo sono: comunicazione verbale, rilassamento, focus e attenzione, programma musicale.

 

Una sessione normalmente è divisa in 5 parti. Inizialmente si introduce e discute del tema dell’incontro: della concezione che ognuno ne ha, del significato, del riflesso nella propria vita, delle proprie preoccupazioni o difficoltà, eventuali esperienze personali… Una volta discusso a sufficienza dei differenti significati del tema dell’incontro, ci si sdraia supini e si comincia una fase di rilassamento. L’importante è riuscire a focalizzarsi il più possibile su uno stato profondo di consapevolezza minimizzando le risposte cinestesiche del corpo e focalizzando sempre più a imbuto l’attenzione sulla musica e sulle immagini mentali. Quando questo stato viene raggiunto si può introdurre un’immagine o una situazione come luogo di partenza per il proprio “viaggio immaginario”. La musica a questo punto prende piede lasciando all’immaginazione delle persone la costruzione delle successive sequenze di immagini che risponderanno inevitabilmente ai propri bisogni. Si entra nel vivo della sessione immaginativa. La musica è il cuore di tutto il processo e qui prende il massimo della rilevanza. I partecipanti seguono le immagini che la musica genera nella loro mente attraversandole come in un viaggio. L’obiettivo è quello di cercare di accettare queste immagini per come vengono e attraversarle senza censure o giudizi di sorta, senza quindi che la mente intervenga con processi razionali. Nel gruppo ognuno è invitato ad attraversare queste immagini in silenzio tenendo l’attenzione focalizzata sulla propria storia, cercando di trattenere quanto più possibile in una sorta di diario di viaggio.

 

L’ultimo step comincia quando la musica arriva alla sua fine e le persone ritornano al loro usuale stato di coscienza. Prima di tornare completamente alla normalità e alla verbalizzazione razionale si invitano le persone a utilizzare un altro mezzo espressivo come il disegno libero per tentare di tradurre una o più immagini che li hanno colpiti senza utilizzare le parole, ma restando in silenzio e producendo un atto creativo. Alla fine di ciò una discussione di quanto vissuto e di quanto prodotto porterà a chiarire l’esperienza vissuta, a validarne i contenuti, a ripercorrerne i momenti più salienti e connettere quanto si è sentito con il tema centrale della sessione. Si invita infine le persone a prestare attenzione a come nelle ore e nei giorni successivi questa esperienza e i contenuti emersi possono ritornare o fare capolino nella loro vita di tutti i giorni.